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PICCHIO ROSSO
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Sabaudia
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SABAUDIA (LT)
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Pro loco Sabaudia
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PRO LOCO SABAUDIA PROMUOVE
IL TERRITORIO IN ITALIA E ALL'ESTERO, ORGANIZZA E INCENTIVA ATTIVITA' TURISTICHE, CULTURALI E ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE
PRO LOCO
CITTA' DI
SABAUDIA
SABAUDIA
INTORNO A NOI
IL Territorio intorno a noi
Le origini di Priverno risalgono al periodo protostorico laziale. Benché vi siano testimonianze che fanno risalire la fondazione dell'antica Privernum ad almeno quattro secoli prima di Roma, quindi al XII secolo A.C. (restano alcuni ruderi di tale centro), le prime notizie storiche certe sono opera di Tito Livio. Egli descrive Priverno come un potente centro Volsco del IV secolo A.C. che, a seguito di lunghe lotte, venne sottomesso da Roma per opera di Lucio Emilio Mamercino Privernate e Gaio Pluzio Deciano, che grazie a questa vittoria furono eletti entrambi Consoli. Nel 329 A.C. il centro venne completamente distrutto, e la ricostruzione del nuovo abitato avvenne per opera dei Romani nella piana di Mezzagosto, dando origine alla Privernum romana.
ABBAZIA DI FOSSANOVA
L' Abbazia, è un perfetto esempio del primo stile Gotico Italiano , anzi più precisamente di una visibile forma di transizione dal romanico al gotico; l'interno è spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti) secondo l'austero memento mori dei cistercenzi
I GIARDINI DI NINFA
In età romana, accanto alle acque che sgorgavano dai monti Lepini, fu costruito un piccolo tempio dedicato alle Ninfe, divinità dei boschi e delle acque: da esse prese il nome il fiume che attraversa Ninfa. La ricchezza di acque agevolò un insediamento che divenne potente in quanto controllava l'unica via pedemontana che, dopo l'impaludamento dell'Appia, portava da Velletri a Terracina.
FONDAZIONE ROFFREDO CAETANI
www.giardinodininfa.eu
0773 188 0888
I Caetani iniziarono a restaurare i primi edifici, a scavare il letto del fiume, a piantare alberi, avviando l'odierno giardino che poi crebbe sotto le cure di tre donne: Ada Bootle Wilbraham, inglese, la cognata Marguerite Chapin, americana, e la nipote Lelia. Nel 1977 con la morte di Lelia, alla Fondazione Roffredo Caetani fu affidato il compito di perpetuare la bellezza di questo luogo.